Escursioni


Da Accumoli ai Pantani (m 1588)

Da Accumoli ai Pantani (m 1588) attraverso l’antico tracciato che dalla Madonna delle Coste sale verso i monti. Dopo diverse ore di facile cammino, i Pantani appariranno, quasi all’improvviso, come un lembo di paradiso, ricco di prati, levitra faggi secolari e laghetti carsici, ai confini tra Umbria, Marche e la corona della Laga, ispida di picchi, più lontano il Gran Sasso e la Maiella. Nelle calde e tranquille giornate di luglio/agosto è possibile osservare l’arrossamento delle acque, dovuto alla presenza di un’alga euglena: un fenomeno davvero raro e spettacolare, che in Italia si verifica solo nel lago di Tovel (Trentino).

Da Illica o da Poggio d’Api all’oasi WWF di Lago Secco

Da Illica o da Poggio d’Api all’oasi WWF di Lago Secco in 2/3 ore, per un sentiero tra boschi, sorgenti, ruscelli e specchi d’acqua, paradiso delle mandrie, si giunge al Lago della Selva, raccolto in una piccola con in un ambiente stupendo e ben conservato. Di qui it sentiero continua quasi pianeggiante fino al Fonte Agro Nero per inerpicarsi poi fino al Lago Secco (m 1548). Siamo nel cuore dell’oasi, istituita nel 1989 per preservare dall’estinzione la rana temporaria e il tritone alpestre, che h qui la loro area più meridionale in Europa e che vi sopravvivono dal quaternario. Oltre la specie già nominata, in questi laghetti vivono anche tritone crestato e il tritone punteggiato o vulgaris.

Da Poggio d’Api al monte Macera della Macera (m 2073)

Suggestivo percorso tra boschi e radure che permette di raggiungere in 5 ore le vette dei monti Inversaturo (m 1721) e delle Vene (m 2020), dove convergono i confini delle province di Rieti, Teramo e Ascoli, con il magnifico panorama sul monte Vettore, vicino e imponente, su Pizzo di Sevo e il Gran Sasso, e sulle boscose valli del fosso della Montagna a nord e del torrente Castellano a sud.

Da Poggio d’Api a Pizzo di Sevo (m 2419)

Raggiunta la vetta della Macera della Morte, si prosegue per una cresta dirupata fino alla cima Pizzinello (m 2221) e quindi a Pizzo di Sevo. Di qui amplissima vista a nord sull’imponente gruppo dei Sibillini, a sudovest sul Terminillo, a sud sul massiccio del Velino, sul Gran Sasso e la Maiella a sudest, e ad est sulla boscosa Valle Castellana e le colline abruzzesi degradanti fino all’Adriatico. Questi luoghi nel sec.XIII videro la presenza di fra Angelo da Fossombrone, il quale, al suo ritorno dall’esilio in Armenia, si stabili provvisoriamente in s.Maria de Clarino (129094), da cui, secondo alcuni, avrebbe tratto l’appellativo di Clareno. Nel sottobosco funghi, lamponi, fragole e more.

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Itinerari

Pagina aggiornata il 25/02/2016

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